COPENHAGEN

2 days / 15 talks
Awesome and great blog

January 25-27
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Auditorium di San Giovanni Decollato

1 ottobre

ore 11:30

Scritture afroitaliane, Parte 2

Cristina Ubah Ali Farah e Anna Maria Gehnyei, con Lara Ricci

Alcuni degli scrittori e scrittrici più interessanti del panorama letterario italiano dei nostri tempi sono autrici italiane afrodiscendenti. E la loro letteratura ci offre, fra le altre cose, la possibilità di immaginare – e cogliere nelle sue molteplici forme di concretezza – un ponte ideale fra le letterature africane e quella del nostro paese, fra storie, aspirazioni e attualità del passato coloniale. La serie di due appuntamenti “Scritture afroitaliane” vedranno la partecipazione di Igiaba Scego (30 settembre) e Anna Maria Ghenyei con Ubah Cristina Ali Farah (1 ottobre), in dialogo con la critica e giornalista della Domenica del Sole 24 Ore Lara Ricci.


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Ubah Cristina Ali Farah

è nata a Verona da padre somalo e madre italiana ed è cresciuta a Mogadiscio, dove è rimasta fino allo scoppio della guerra civile nel 1991. Fuggita dal paese, dopo alcuni anni trascorsi in Ungheria è tornata in Italia e si è stabilita a Roma. Oggi vive a Bruxelles. È una poetessa e scrittrice. Oltre a Madre piccola (premio Vittorini 2008, edito da Frassinelli nel 2007 e ripubblicato da 66thand2nd nel 2022), ha scritto altri due romanzi, Il comandante del fiume (66thand2nd 2014; nuova edizione 2022) e Le stazioni della luna (66thand2nd 2021). Nel 2006 si è aggiudicata il premio Lingua Madre.

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Anna Maria Gehnyei

nota con il nome di Karima 2g, è cantante, danzatrice, e producer italiana di origine liberiana. La sua carriera artistica inizia come danzatrice ma presto diventa vocalist professionista dalle consolle delle maggiori discoteche italiane. Nel 2014 esordisce come solista e i video dei primi due singoli, Orangutan e Bunga Bunga. Nel 2022 debutta con il suo primo spettacolo teatrale If There Is No Sun, di cui è anche autrice. Il corpo nero (Fandango, 2023) è il suo primo romanzo.

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Lara Ricci

italocanadese, è curatrice delle pagine di letteratura e poesia di «Domenica», l’inserto culturale del Sole 24 Ore. Si occupa principalmente di letteratura e poesia – con particolare attenzione agli autori africani e della diaspora o provenienti dai popoli indigeni (dai Sami ai San) – ma anche di molti altri argomenti tra cui neuroscienze, genetica, fisica, antropologia, ambiente, diritti umani. Insegna giornalismo all’università di Losanna e ha vinto il Premio Voltolino per la divulgazione scientifica nel 2004 e altri riconoscimenti giornalistici o letterari, come il Premio nazionale di poesia Maria Cumani Quasimodo.


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Auditorium di San Giovanni Decollato

1 ottobre

ore 10:30

Tutto quello che non abbiamo visto

Con Tommaso Giartosio e Pap Khouma

Da una parte, uno scrittore italiano che visita l’Eritrea e che trae da quel viaggio un intenso reportage, Tutto quello che non abbiamo visto; dall’altra, uno scrittore senegalese che migra in Italia e che, primo a farlo, scrive i propri libri nella lingua del paese dove ha scelto di vivere, a partire da Io, venditore di elefanti. Quello fra Tommaso Giartosio e Pap Khouma è un incrocio di sguardi che, ben più complementari che opposti, ci porta a riflettere sulle esperienze di chi le distanze le vive sulla propria pelle, sul nostro passato comune e sui suoi riflessi sul presente delle nostre società, e lo fa attraverso la più efficace delle lenti: la scrittura della migliore specie.


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Tommaso Giartosio

è nato a Roma nel 1963. Ha pubblicato saggi, racconti, poesie, tra cui Doppio ritratto (Fazi, 1998, Premio Bagutta Opera Prima), Perché non possiamo non dirci (Feltrinelli, 2004), La città e l’isola (con Gianfranco Goretti, Donzelli 2006), L’O di Roma (Laterza, 2012, finalista al Premio L’Albatros per la letteratura di viaggio), Non aver mai finito di dire (Quodlibet, 2017). È redattore di “Nuovi Argomenti” e conduttore del programma di Rai RadioTre Fahrenheit. Per Einaudi ha pubblicato la raccolta di poesie Come sarei felice (2019, Premio Napoli) e Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea (2023).

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Abdoulaye (detto Pap) Khouma

è nato in Senegal ma vive a Milano dal 1984. Dal 1987 ad oggi, oltre a varie esperienze all’estero, ha collaborato in Italia con istituzioni pubbliche e private, come biblioteche, università, associazioni di volontariato laiche o religiose. È un giornalista. La sua lettera aperta Io italiano nero e la mia vita ad ostacoli pubblicata nel dicembre 2009 sul quotidiano La Repubblica è stata ripresa dal Guardian (UK), De Telegraaf (Olanda), Le Monde (France), Televisione Arte (France) e da diversi quotidiani, siti e radio africane, nordamericane e dell’Est Europa. Nel 1990, insieme a Oreste Pivetta, ha pubblicato il libro Io, venditore di elefanti (Garzanti), poi dal 2006 pubblicato da Baldini e Castoldi e tradotto anche negli USA. Nel 2005 ha pubblicato il romanzo Nonno Dio e gli spiriti danzanti e nel 2010 Noi italiani neri, entrambi per Baldini Castoldi. Nel 2019 è tra i fondatori della Casa Editrice Kanaga Edizioni.


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Teatro degli Illuminati

28 settembre

ore 21:00

L’immortalità più un giorno

Una lezione di Eugène Ébodé


A dare il via a CaLibro Africa Festival non poteva che essere una figura fondamentale delle letterature africane dei nostri giorni: lo scrittore camerunense Eugène Ébodé, che di quelle letterature è anche storico e insegnante. La sua sarà un’accattivante lezione – in francese con sottotitoli italiani – che ci permetterà di situare meglio i nomi e le storie di cui sentiremo parlare nei giorni del festival. Una mappa. E una bussola. L’immortalità del titolo della sua lezione inaugurale, scrive Ébodé, è quella che ci offrono le gioie della letteratura – e quel giorno in più è proprio questo 28 settembre 2023: il primo giorno di CaLibro Africa Festival!


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Eugène Ébodé

è nato nel 1962 a Douala, in Camerun. I suoi romanzi sono pubblicati da Gallimard, il più importante editore francese. Con Souveraine Magnifique (2014) ha vinto il Grand prix littéraire d’Afrique noire, il Prix Jean d’Heurs per il romanzo storico e il premio Résidence d’auteur 2023 della Fondation des Treilles. Il suo terzo romanzo, Silikani (2006), ha vinto il Prix Eve Delacroix de l’Académie française. È responsabile della cattedra di arti e letterature africane all’Académie du Royaume du Maroc e docente di diplomazia culturale all’Università Lansana Conté de Sonfonia di Conakry, in Guinea. È inoltre Dottore Honoris Causa dell’Università Mahatma Gandhi di Conakry, Cavaliere delle Arti e delle Lettere in Francia e Cavaliere dell’Ordine del Valore in Camerun.


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Teatro degli Illuminati

30 settembre

ore 21:00

Mohamed Mbougar Sarr

Con Davide Coppo e la musica di Gianluca Franchi e Matteo Bianchini

Premiato nel 2021 con il premio Goncourt – il massimo riconoscimento per la letteratura in lingua francese – e sorprendente caso letterario, Mohamed Mbougar Sarr ci ha regalato La più recondita memoria degli uomini, un pirotecnico romanzo dominato dall’esigenza della scelta tra la scrittura e la vita e dal desiderio di andare oltre la questione del faccia a faccia tra l’Africa e l’Occidente: un vero e proprio canto d’amore alla letteratura e al suo potere senza tempo. A CaLibro Africa Festival ne parla – di questa e delle sue altre opere – con Davide Coppo, oltre a un reading esclusivo con i musicisti Matteo Bianchini e Gianluca Franchi – tutti insieme sulle tracce di T.C. Elimane, definito all’epoca il “Rimbaud negro” e autore de Il Labirinto del disumano, un libro mitico (e frutto della sfrenata fantasia di Sarr, come il suo autore) uscito nel 1938.


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Mohamed Mbougar Sarr

è nato in Senegal nel 1990 e si è poi trasferito in Francia, dove ha studiato letteratura e filosofia presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences sociales di Parigi. Il suo primo romanzo Terra violata (E/O, 2019) nel 2015 ha vinto il Prix Ahmadou Kourouma, il Grand Prix du Roman Métis e il Prix du Roman Métis des Lycéens, e per questo l’autore viene elevato al rango di Cavaliere dell’Ordine Nazionale dal Presidente della Repubblica del Senegal. Con il suo ultimo romanzo, La più recondita memoria degli uomini (E/O, 2022), ha vinto il premio Goncourt nel 2021. Il silenzio del coro (E/O, 2023), suo secondo romanzo, ha vinto il Prix littéraire de la Porte Dorée nel 2018.


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Davide Coppo

laureato in Lingue e letterature straniere, ha scritto per minima&moralia, Finzioni Magazine e altre riviste e blog letterari italiani. È editor di Rivista Studio e coordinatore editoriale di Rivista Undici.

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Matteo Bianchini e Gianluca Franchi

hanno iniziato a collaborare nella band Snow in Damascus! (“Dylar”, nel 2014, e “Unconscious Oracle”, 2018). Nelle rispettive esperienze di composizione di musiche originali per festival ed eventi teatrali, sviluppano l’interesse per un confronto specifico tra linguaggi musicali e letterari. Per CaLibro Festival 2019 e Dedica Pordenone 2021, insieme a Mathias Énard hanno realizzato uno spettacolo intorno alle sue poesie contenute in Ultimo discorso alla società proustiana di Barcellona.


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Giardino della Pinacoteca

30 settembre

ore 18:00

Amira Ghenim

Con Giorgia Sallusti e Chiara Comito

Amira Ghenim, scrittrice tunisina, è l’autrice de La casa dei notabili (2023), finalista al prestigioso International Prize for Arabic Fiction. Attraverso l’avvincente saga di due famiglie, in quel romanzo l’autrice rende omaggio in particolare al ruolo delle donne nella storia e nei movimenti della moderna società tunisina. A CaLibro Africa Festival ne parlano con lei Chiara Comito e Giorgia Sallusti, che di letterature arabe – e non solo – sono appassionate esperte e divulgatrici.


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Amira Ghenim

è nata nel 1978 in Tunisia. È scrittrice e docente di Linguistica e Traduzione presso l’Università di Tunisi. Dopo numerosi saggi, nel 2019 ha pubblicato il romanzo al-Malaf al-Asfar (Il dossier giallo), che l’anno dopo ha vinto il premio Sheikh Rashid bin Ahmad. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo La casa dei notabili (Edizioni E/O 2023), che è stato nominato nella shortlist dell’International Prize for Arabic Fiction e ha ricevuto il premio speciale della giuria del Comar d’Or, il più prestigioso premio letterario tunisino.

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Chiara Comito

è una blogger esperta di letteratura e cultura araba contemporanea. Laureata in Lingua e letteratura araba e in relazioni internazionali di Medio Oriente e Nord Africa, ha lavorato presso organismi internazionali e nell’ambito dell’editoria. Nel maggio del 2012 ha aperto il blog “editoriaraba” dedicato alla letteratura araba.

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Giorgia Sallusti

è libraia, yamatologa, traduttrice. Laureata in lingue e civiltà orientali alla Sapienza, si è specializzata in storia dell’arte del Giappone per lavorare poi all’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, prima di aprire, a Roma, Bookish, libreria indipendente specializzata in letterature del Nord Africa, del Medio e dell’Estremo Oriente. È autrice di un podcast sulla cultura giapponese. Ha tradotto la raccolta di racconti Io, lui e Muhammad Ali di Randa Jarrar per Racconti edizioni, e traduce per Mondadori letteratura young adult femminista. Scrive di libri e culture per Il manifesto e Altri animali, di cui è anche editor.