Con Mathias Énard e Filippo Tuena.
Il 31 marzo 2016 (ore 21) al Teatro degli Illuminati si sono accesi i riflettori su CaLibro, il festival di Letture di Città di Castello. Anche se con l’assenza fisica del celebrato autore francese Mathias Énard (bloccato da seri impegni familiari), l’evento si è svolto regolarmente pur con una scaletta leggermente modificata. Si è comunque riusciti a regalare al pubblico una intervista via Skype con lo scrittore, sollecitato dalle domande di Filippo Tuena e di Lorenzo Alunni. L’autore ha parlato soprattutto delle differenze e delle analogie tra due suoi grandi libri, “Zona” e “Boussole” (con quest’ultimo ha vinto il Premio Goncourt 2015, sarà pubblicato in Italia a settembre da E/O). Successivamente sono stati proiettati dodici suggestivi disegni tratti da “Zona”, ad opera di Alessandro Bacchetta. Le luci della ribalta si sono poi spostate su un altro grande autore contemporaneo, Filippo Tuena, che ha parlato del suo ultimo libro: “Memoriali sul caso Schumann”. Lo strano incontro tra il musicista dell’Ottocento e lo scrittore – come ha raccontato lui stesso dal palco del teatro – avviene nel 1999, quando, trovandosi a New York con la famiglia, Tuena entra in un McDonalds dove la magia della musica di Schumann avvolge i presenti in un’atmosfera onirica, stimolando la sua fantasia. Tempo dopo, affascinato dal personaggio del musicista risucchiato dal vortice della malattia mentale, decide di renderlo il protagonista di un libro. Un personaggio, quello del grande compositore tedesco, vicino alla sensibilità dell’autore, il quale nel momento di ispirazione narrativa riceve la “visita” (di pirandelliana memoria) dei fantasmi dei suoi personaggi, così come Schumann è stato stimolato nel comporre musica dal fantasma di Schubert. Tuena, poi, ha raccontato la genesi di altre sue opere: “Michelangelo: la grande ombra”, “Ultimo parallelo” e “Le variazioni Reinach”. Che cosa accomuna i protagonisti di questi quattro romanzi? Come sottolinea Tuena stesso, soprattutto l’aver lasciato qualcosa di incompiuto nella loro vita. Quasi una rovinosa discesa agli inferi senza ritorno. L’unica soluzione per l’autore è quella di distaccarsi da questi personaggi “fantasmatici” per concentrarsi, piuttosto, sulla sua soggettività. Un incontro, quello con lo scrittore dei fantasmi, intellettualmente stimolante ed empatico, allietato dalla coinvolgente ed emozionante musica di Schumann, Brahms e Schubert, magistralmente eseguita dai pianisti Simone Nocchi e Nadir Matteucci.
Nicole Bellini