Un uomo solo, tormentato, compie un efferato omicidio perché obbligato dalle convenzioni del suo tempo. Da lì scaturisce, inarginabile, il suo genio artistico. Gesualdo da Venosa, il celebre principe compositore di madrigali vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento, è il centro attorno a cui ruota il congegno ipnotico del romanzo Madrigale senza suono di Andrea Tarabbia. Come può, è la domanda scandalosa sottesa, il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito? Nel suo intervento a CaLibro Festival, Andrea Tarabbia racconta la storia di Gesualdo attraverso un intreccio di narrazione, manoscritti ritrovati e chiose di figure quali Igor Stravinskij. E, a Città di Castello, il Madrigale senza suono di Tarabbia diventa un Madrigale con suono, grazie alla sonorizzazione di Michele Mandrelli.